Note dall'Olanda




» La città degli Elfi

La prima cosa che ti colpisce appena arrivato ad Amsterdam è la qualità della luce: sembra pura, nitida, intensa. Sarà una maggiore presenza di ultravioletti, sarà un'aria meno inquinata o meno carica di umidità, sarà il vento dal mare che porta aria sempre pulita, sta di fatto che, dalle nuvole alle stelle, dagli edifici alle vaste aree verdi, tutto brilla nitido e come avvolto da un'aura di magia e tranquillità.

La seconda cosa che ti colpisce è che quella stessa sensazione emana anche dalla gente; gli altissimi e diafani olandesi autoctoni sono una frazione della popolazione: ci sono persone che provengono da ogni altra parte del mondo, ma da tutti emana quella placidità.
Un dato interessante è che si ha anche la sensazione di un dopo-bomba: la popolazione è estremamente rarefatta, devi andare in centro della capitale per trovare un po' di movimento, che rimane sempre gente e non ressa. Aggirandosi per i bei quartieri residenziali può capitare di incontrare qualcuno, ma più facilmente si incontrano famigliole di papere, gabbiani e grandi aree verdi.

La terza cosa che ti colpisce è che tutto è moderno ma non spettacoloso, efficiente ma non complicato, costoso ma non rapace. Ogni cosa sembra fatta pensando all'esperienza dell'utente, non al grasso guadagno dall'appalto; è la mentalità Steve Jobs, una mentalità illuminata, quella di chi sa che la vera ricompensa per ciò che fai non sta in quello che riesci a prendere, ma in quello che riesci a dare.




» La patria della bicicletta

Se da noi ex-poveri la bicicletta è vista come un mezzo da evitare - perché la nostra prima preoccupazione è dimostrare agli altri che ci possiamo permettere un mezzo a motore - non è così in Olanda dove si potrebbe parlare di paese bici-centrico.




La bicicletta è grande protagonista di tutta l'organizzazione sociale, dall'edilizia all'urbanistica, dai mezzi pubblici ai centri commerciali; le biciclette stesse sono diverse che da noi: robuste, massicce, attrezzate e morbide, noleggiabili un po' ovunque, dotate di ritrovati tecnici sorprendenti (anche per me che ultimamente sono abbastanza sul pezzo), come nel caso della dinamo qui sotto che alimenta le luci, montata direttamente nel mozzo delle ruote, un eccellente luogo di produzione di energia, attraverso la rotazione e attraverso la frenata.




Sui mezzi pubblici sono in molti a salire armati di bici, e infatti sui mezzi stessi sono dedicati spazi appositi per metterle in sicurezza, così come in prossimità delle fermate e dei luoghi di alta frequentazione sono disposte grandi aree di parcheggio, robuste, efficienti e ottimizzate.




Gli olandesi vanno spediti, si vede che sono abituati. Ci raccontano che in Olanda le bici hanno la precedenza su tutto e tutti. Quando si dice avere chiari gli obiettivi...

L'urbanistica segue a ruota (anzi a due ruote!); ovunque le strade sono dotate di 3 linee di transito: mezzi a motore, marciapiede e pista ciclabile; ma questo è il meno: le zone residenziali sono organizzate in blocchi di villette a schiera interamente pedonali e ciclabili che solo intorno hanno strade per le auto. Immagina una serie di grandi rettangoli che paiono parchi, con tanto di zone ricreative per i bambini, attrezzate con strutture in acciaio inox, interamente libere da traffico motorizzato, quindi molto tranquille e sicure, al cui contorno sono posizionate le abitazioni.




Le abitazioni, dal canto loro, sono molto essenziali rispetto alle nostre: ai nostri occhi tutto quel cartongesso e quei tubi in bella vista apparirebbero povertà e spartanesimo, ma come per tutte le impressioni risentiamo del nostro modo di pensare, cioè dell'abitudine a fare e vedere le cose come le facciamo e vediamo, senza pensare o ripensarle; in realtà queste sono abitazioni molto funzionali per ciò che conta - come l'isolamento termico o l'autonomia energetica - e molto economiche per ciò che non conta - come l'avere tutto in muratura e cemento e altri dettagli - il che in ultima analisi rende le nostre abitazioni costosissime senza darci reali benefici.






Dall'aereo si vedono zone rurali suddivise in centinaia di grandi appezzamenti rettangolari molto simili tra loro, tutti con un angolo in cui compaiono l'abitazione e il capannone contornati da grandi alberi per un po' di privacy e una sensazione di casa nel bosco; e, almeno metà di quelli vicino alla costa, ospita una pala eolica al margine dell'area abitativa.




» Interessi differenti

Da quello che ci hanno raccontato le nostre ospiti uno dei primi problemi con cui si sono confrontate è che gli interessi delle persone e dei giovani lassù in Olanda sono piuttosto diversi dai nostri: si dedicano a Meditazione e Yoga, ci sono eventi pubblici dedicati a queste ed altre pratiche e discipline, tutte orientate a quella che io chiamo Nuova Spiritualità e che consiste essenzialmente nel trovare Dio all'interno di Sé più che all'esterno, nella Natura più che Al-di-là, al di fuori di qualsiasi sistema dogmatico di credenze; queste pratiche in molti casi sono meglio di psicoterapia e psicofarmaci, conducono ad un maggiore equilibrio e maggior serenità, rendono più amorevoli e meno giudicanti, e valutando dalla sensazione che si ha dalla gente direi che funzionano molto bene.





» Metodi differenti: le borse di studio.

Le nostre ospiti ci hanno anche spiegato che se un giovane ha bisogno di un finanziamento per un corso di studi può richiederlo allo Stato, che investe su di lui. Se avrà successo bene, se non avrà successo dovrà restituire il finanziamento con gli interessi. Semplice e anti-furbo.


» Metodi differenti: raccolta rifiuti.




Diversi dettagli colpiscono in merito alla gestione dei rifiuti. Qui sopra c'è un contenitore di metallo per la raccolta della spazzatura indifferenziata ripreso in un quartiere alla periferia di Amsterdam. Il cassone è interrato e a livello del terreno emerge questa struttura in cui si immettono i sacchetti, Sulla sommità è visibile la struttura di aggancio del camion che lo solleva e lo porta via per svuotarlo (o lo svuota al proprio interno e lo ricolloca in posizione).

In città ci sono contenitori pubblici su ruota molto simili ai nostri ma dotati di un sistema per cui depositando la spazzatura al loro interno e mettendo a contatto di un display la propria carta vengono caricati dei punti che poi si traducono in sconti su altri servizi.

Anche per il vetro ci sono punti di raccolta in cui le bottiglie vuote vengono pagate in contanti. Da quando è stato istituito questo sistema non si trova più una sola bottiglia abbandonata o un pezzo di vetro per terra in tutta Amsterdam.

Pensa che cosa accadrebbe a Napoli se la gente comune venisse pagata a peso portando i rifiuti in un certo posto: problema risolto in un giorno! Perché quindi non lo si fa? Bella domanda, ma puoi risponderti da solo. Questo per dimostrare che non è con le leggi, i divieti e le punizioni che si ottengono le cose, ma con l'intelligenza. E' l'intelligenza che è difficile ottenere quando non ce n'è, legge o non legge. Se, poi, le istituzioni sono in mano alle mafie, qualsiasi cosa diventa utopia.


» Metodi differenti: vietato vietare.

In Olanda non hai mai la sensazione di un divieto, ma ci sono molti suggerimenti utili alla piacevole convivenza. Non ti dicono "VIETATO FUMARE!!!" ma ti dicono "il tuo fumo può infastidire il tuo prossimo", e te lo dicono insieme ad una serie di altre indicazioni come "lascia il posto a sedere ad anziani e disabili" e così via. Comportamenti di buon senso.




Non ti dicono "VIETATO FARE SCHIAMAZZI!!!" ma ti dicono "pensa ai vicini".


"pensa ai vicini"


È una strategia comunicativa che presuppone l'intelligenza del lettore e quindi la riconosce preventivamente, non basa la comunicazione sul dominio (divieto, ordine, punizione) ma sul rispetto (della tua intelligenza e degli altri).
La psicologia del divieto è che violarlo è un piacere di per sé, perché è divieto e ha il puzzo del dominio. Ma quando mi rivolgo a te presupponendo intelligenza e rispetto ti viene automatico adeguarti dimostrandoti sia intelligente che rispettoso.

È la stessa meccanica del cartellone:


"Se paghi noccioline, ottieni scimmie"
(Amsterdam)

il cui messaggio è relativo al fatto che se paghi poco hai il lavoro fatto male, ma più in generale se tratti le persone come scimmie, loro si comporteranno come scimmie, o ancora più in generale sei tu che induci dei comportamenti nelle persone a seconda di tutto ciò che comunichi sottilmente attraverso il modo in cui ti relazioni con loro.

Amsterdam è universalmente nota perché è una delle poche isole al mondo in cui puoi fare quello che ti interessa senza troppe intromissioni da parte di chi pensa di sapere tutto (anche per te, anche su ciò che non conosce affatto). All'occhio moralista e censorio, prostituzione e "droga" sono cose sbagliate e quindi da vietare ed eliminare, quindi quando pensa ad Amsterdam immagina una specie di fornace infernale a cielo aperto in cui ribolle il peccato tra sguardi spiritati, violenze, urla belluine e follia.

Invece.

Invece no, la città è tranquilla e pacifica anche di sera, sicura e rassicurante con i suoi locali in cui i giovani intonano canti e ballano con le loro mini-birrette (pinte mignon da 16 cl). L'orrore del peccato e della perdizione sembra avere un effetto sedativo da queste parti, dove sesso, "droga" e immigrazione non turbano affatto il placido scorrere dei giorni.

Forse che abbiano qualcosa da insegnarci anche sul significato della parola libertà?


» Tartufi psichedelici




Una delle principali ragioni della mia visita era un incontro "legale" con la psillocibina, il principio attivo dei funghi allucinogeni, che alcuni ritengono i responsabili della repentina trasformazione di una scimmia, un primate superiore, nell'Homo Sapiens che vediamo oggi.

Ho letto e ascoltato moltissimo sull'argomento degli "allucinogeni" e sui loro impieghi terapeutici e sacri, ma non approfondirò qui anche se meriterebbe (perché, essendo un tabù, il 99% delle persone non ha in dotazione nulla più che qualche pregiudizio molto ben radicato). Riporto solo le mie sensazioni e rimando ad una serie di link in cui è possibile conoscere qualcosa di sorprendente in più:

» Riabilitate i funghi allucinogeni (La Repubblica)
» L'uso terapeutico di sostanze allucinogene
» LSD utile contro l'alcolismo
» Psillocibina contro alcolismo

Mi sono recato in uno SmartShop (negozio in cui si possono acquistare Smart Drugs, cioè "droghe furbe", ossia sostanze che rientrano nella fantasiosa definizione di "droga" ma che aggirano i cavilli sfuggendo ai divieti, perché non elencate e/o non corrispondenti a certe descrizioni); il negozio ha l'aspetto di una gioielleria e il nome la dice lunga: "Quando Natura chiama", con chiaro riferimento all'opinione della comunità psichedelica secondo cui certe piante contengono medicine miracolose e non pericolose "droghe"; l'effetto generale delle esperienze psichedeliche viene descritto oggi come "sollevare il velo di Matrix", cioè svelare la realtà dietro all'immagine culturale della realtà, dissolvere l'Ego e rivelare l'Io, aprire all'amore verso il prossimo e verso il mondo, verso Madre Natura, e anche rivelare qualcosa sul "divino", tanto che alcuni non usano il termine allucinogeni, né psichedelici ma enteogeni che significa "che hanno Dio al loro interno".


» Primo esperimento: con cautela.

Ho preso la dose minima per avere un effetto da un tartufo con media concentrazione di psillocibina; il sapore dei tartufini, che è descritto da molti come "orribile!", è in realtà un vago sentore vegetale con un retrogusto amarognolo e leggermente urticante in gola. Niente di che.

L'effetto sulla Coscienza è atteso mediamente nell'arco di un'ora, e per quella che è stata la mia esperienza sale lentamente, cominciando con un senso di leggerezza, gaiezza e socialità. Dato che la quantità era abbastanza limitata non ci sono stati effetti mirabolanti, e alcuni di essi hanno richiesto una certa attenzione e conoscenza di Sé per essere scorti. In termini visivi solo un paio di volte, chiudendo gli occhi, mi è capitato di intravedere degli Ziqqurat di diverse forme che si stagliavano su uno sfondo abbagliante, e qualche altro frammento di ornamenti e sculture che in qualche caso ricordavano i templi orientali; più tardi pensando alla struttura sociale e politica del mio paese mi è capitato di visualizzare in modo distinto e spettacolare l'intera struttura di organi di controllo che stavo immaginando per una riorganizzazione razionale, e poco altro.

Nell'insieme ciò che è accaduto è che ha cominciato ad emergere la magia della luce e dei colori. Non una differenza in ciò che vedevo, ma in ciò che provavo nel vederlo, e in quel momento ho capito perché li chiamano funghi magici: magia. La magia della realtà, la magia della Luce, la magia della Natura, intensa, pervasiva, meravigliosa.

L'aspetto più interessante è stato l'accenno di dissoluzione dell'Ego.

Questa mi ha preso alla sprovvista nonostante sapessi che era il principale effetto di tutti gli psichedelici; mi ha sorpreso perché pensavo di aver già debellato il mio Ego e ho scoperto che non è così, e ho anche ottenuto una mappatura di dove devo ancora smantellare! Ad un certo punto mi sono reso conto che eravamo una tribù: una ragazza era persa nel suo smartphone, una nel suo computer, un'altra nell'opera ciclopica di rifarsi le treccine una per una, ma eravamo una tribù, in quel momento mi sono accorto che nella mia mente non c'era alcun pensiero riguardo al mio ruolo, alla differenza di età, alla cosa giusta da fare o da dire per essere un maschio 42enne in certi rapporti e in una certa situazione; ero semplicemente un Io in mezzo ad altri Io amici, in un'atmosfera tranquilla e affettuosa, e il senso di gruppo, di tribù come di un Tutto fatto di eguali è diventato avvolgente.

Questa è la morte dell'Ego, e la nitidezza con cui vedi nello spirito delle persone a quel punto non ha pari; questa è una delle ragioni per cui nelle culture sciamaniche lo sciamano fa anche da investigatore e giudice: vedrà la minima ombra, il minimo dettaglio, perché a quel punto le persone diventano semi-trasparenti, puoi quasi vedere l'alone che irradiano e ne puoi vedere le screziature senza più filtri e pregiudizi. Solo pura e diretta visione della realtà con totale partecipazione.


» Meglio della psicoterapia

A distanza di giorni ho visto effetti stabili di ciò che ho vissuto in quelle ore, e non mi riferisco ai "danni cerebrali" che alcuni temono per ignoranza, ma ad effetti di benessere ed equilibrio nei rapporti con il mondo e con gli altri che derivano da ciò che ho capito: per quanto blando e appena accennato sia stato l'effetto psichedelico, è bastato per illuminarmi come nient'altro avrebbe potuto su alcuni aspetti del mio mondo interiore che avrebbero potuto sfuggirmi per anni o per sempre altrimenti.

Ancora molti giorni dopo ho vissuto la mia giornata in uno stato di magia, benessere, focalizzazione e gratificazione dai rapporti che non ci sarebbero state - non così - senza l'esperienza con quei tartufini; ho probabilmente fatto un balzo avanti di anni nella mia evoluzione personale, ed è stato perché ho visto il modo in cui la mia psiche funziona di norma e che differenza c'è con un altro modo di funzionare che appare neutro.

Chiaro e nitido, semplicemente ho visto.


» Secondo esperimento: a tavoletta!

Il secondo esperimento è stato finalmente oltre-soglia, cioè alla concentrazione di psillocibina che dà effettivamente il suo pieno effetto, e non lo descriverò qui. Per essere sincero sono in dubbio se tentare di descriverlo, perché ha ragione chi dice che certe cose sconfinano nell'Indicibile, varcano i confini della comune esperienza e quindi del linguaggio: tentare di tradurli in frasi e concetti è una specie di vandalismo verso la magnificenza dell'esperienza vissuta.

E' per questa ragione che si parla di esperienza: perché non si tratta solo di immagini o di idee o di qualunque cosa che si possa esprimere; si tratta di un'esperienza estatica che contiene tutto il dicibile e va anche molto al di là, e nessun termine può definire in modo adeguato di che si tratti. Puoi leggere e ascoltare per anni i racconti di chi ha esplorato quei territori, ma il distillato della questione si riduce ad una semplice constatazione: o provi, o muori senza sapere.



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